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-Mariella-
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STORIA DEL BICCHIERE Nonostante conoscessero il vetro, gli egizi non pensarono mai di utilizzare questo materiale per fabbricare recipienti piuttosto grandi. Per ciotole, coppe, piatti e bicchieri destinati alla gente comune utilizzarono sempre la creta, mentre sulla tavola del faraone c'erano recipienti d'oro e d'argento. A Roma, invece, il vetro era apprezzato, i patrizi bevevano in coppe di vetro opalino. Il vetro, però é un materiale fragile e a quel tempo il prezzo di una coppa era molto elevato; perciò il bicchiere fu spesso sostituito dalla coppa o dal calice di metallo, dalla ciotola di legno o dalla valva di una grossa conchiglia, alla quale era stato aggiunto uno stelo.
I popoli che invasero l' Italia provenienti dal Nord, provocando la caduta dell'impero romano, usavano coppe ricavate da corni di animali, oppure bevevano direttamente da otri di pelle d'animale, come fanno ancora oggi alcune popolazioni berbere dell'Africa settentrionale. I re non disdegnavano di bere da coppe rivestite d'oro, impreziosite da pietre incastonate con grande maestria dagli orafi del tempo. Solamente dopo l'anno 1000 si diffuse in tutta Europa l'abitudine di bere in bicchieri di vetro, che la fantasia e l'abilità di esperti vetrai sapeva trasformare in piccoli capolavori. Per citare un esempio, Lorenzo de' Medici, il signore di Firenze, possedeva una collezione di bicchieri realizzati in ametista e diaspro, impreziositi da una montatura d'oro, che oggi possiamo ammirare al museo degli argenti a Palazzo Pitti di Firenze.
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