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TARANTELLA DI CARNEVALE
C'era una volta il signor Arlecchino
che a tutti quanti faceva l'inchino
e se nessuno gli offriva il caffé
lui si girava e faceva pee pee.
E Pulcinella, che è un gran imbroglione,
si divertiva a fare il burlone;
scherzava sempre e faceva arrabbiare
chi non voleva per niente giocare.
Ecco con noi il signor Balanzone
che da tutti quanti pretende attenzione,
e se nessuno vuole ascoltare
resti con noi e si metta a cantare.
Ma la più bella e anche carina
fra tutti quanti è Colombina,
si veste bene ed elegante,
usa un profumo troppo piccante.
Ma che cos'è, cosa non è,
è Carnevale
trallallero trallallà.
LA TERRA
La terra oggi si è sentita male,
all’improvviso ha smesso di girare,
è debole, triste, molto stanca,
sussurra: - L’ossigeno mi manca,
hanno bruciato i boschi, le foreste,
l’aria che mi protegge, che mi veste,
i fiumi, i mari hanno avvelenato,
ho il cuore che non regge, si è ammalato!
Dice il Sole alla Luna: - Che facciamo?
La nostra amica come la curiamo?
Che fare? Si chiedono le Stelle
chiamando in cielo tutte le sorelle.
Grida un bambino. – Ti proteggeremo,
alberi, piante, noi semineremo,
puliremo i fiumi, i laghi, il mare,
ti prego, Terra, continua a girare.
La Terra commossa dal dolore
dei bambini, del cielo, delle viole,
riprende a girare piano piano,
e la saluta il Sole, da lontano.
Edited by -Mariella- - 6/9/2020, 07:13. -
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Buon dicembre a tutti
Io son Dicembre, vecchietto, vecchietto,
l’ultimo figlio dell’anno che muore.
Ma quando nasce Gesù benedetto
reco nel mondo la pace e l’amore.
Porto col ceppo girando i camini
dei bei regali ai bimbi piccini.. -
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-Buonanotte a tutti in cucina
ai piatti volanti con la pastina.
Alle pentole che saltano in aria
ai coperchi e alla verdura varia.
Ai pesci che tornano in mare
ai piselli che non si lasciano sbucciare.
E a voi care talpe così eleganti
offro una buonanotte coi guanti.
."Piove, piove, la gatta non si muove, si spegne la candela, si dice: buonasera! Si accende il lumicino, si dice: Buon mattino!". -
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CANZONE DELLA FATA CASTAGNA
Castagne, dolci castagne,
da prendere e mangiare,
e d'Inverno conservare,
da far calde, che cuccagna!
Come i ricci, lo vedrete,
hanno dei gusci spinosi,
ma di dentro, saporose,
le castagne troverete,
fino a quando, poi, il guscio,
come sa bene ogni Fata,
si spalanca, e fuori esce
la Castagna prelibata!
Cicely Mary Barker
Edited by -Mariella- - 6/9/2020, 07:14. -
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Filastrocche
La Befana
La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana:
Viva viva la Befana!
La Befana
Viene viene la Befana,
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda...tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.
Giovanni Pascoli
La Befana
Anticiclonica
La Befana di quest' anno vien
con il mite ma senza affanno.
Senza freddo ne gelate,
con bel tempo e non brinate.
Senza pioggia e poco vento
per i bambini è un gran evento.
Il suo vestito e' leggerino
perchè l'inverno e' "marzolino".
La sua scopa e' molto calda
per fortuna e' sempre salda.
Dalle Azzorre sta venendo
in questo inverno quasi spento,
ma e' bizzarra e tanto tonica
che mi sembra anticiclonica ....
A. Santagostini
Chi sarà questa
Befana?
La Befana è
una vecchietta,
linda arzilla e piccoletta;
va discinta ha in man la sacca,
porta scarpe alla polacca.
Lo sciallino ha sulla vesta
e la cuffia porta in testa;
ratta va senza che faccia
sulla neve alcuna traccia.
E si cala pei camini
nè si sporca i vestitini;
alla sacca dà di piglio
dove stanno in scompiglio
cavallucci pupazzetti
palle bambole e confetti
e li pone tra gli alari
degli spenti focolari.
I fanciulli sul mattino
tutti corrono al camino
e a quei doni misteriosi
restan timidi e pensosi
esclamando: "Cosa strana!
Chi sarà questa Befana?".
E' tornata la Befana
E' tornata la befana
a cavallo di una scopa:
vola senza far rumore
nella notte nera nera
Sulle spalle ha tanti sacchi
e li posa sui camini
tira fuori sorridente
i regali per i bambini
Bambole e trenini
giostre e orsacchiotti,
dischi e grembiulini,
dolci e biscottini,
ma più bello ancora
essa sa donare
una grande gioia
che non si può scordare.
Arriva
la Befana!
M'avevan detto, la Befana
non é più tanto lontana
sulla scopa è già per via
giungerà all'Epifania.
Porterà ai bimbi buoni
chicche dolci ed altri doni.
La Befana qui passò
tutto questo mi portò!
Se sia brutta vecchia e storta
non lo so e non me ne importa,
so soltanto che il suo arrivo
rende il cuore più giulivo !
La Befana
Un tempo la Befana
veniva col vento di tramontana
su una scopa e col saccone
mezzo pieno di carbone
e lasciava tanti doni
solamente ai bambini buoni.
Ma poi lei è andata a scuola
e ha imparato una cosa sola:
bimbi cattivi non ci sono per niente
non serve il carbone assolutamente!
Non serve la scopa per portare il saccone
se viaggi col razzo a propulsione.
Ci son doni per tutti i bambini,
anche se non esistono più i camini.
Se il mondo è cambiato non fa niente:
la buona Befana verrà certamente.
Al cattivo un
carboncino
Quando è l'ora, la Befana
alla scopa salta in groppa.
D'impazienza già trabocca:
l'alza su la tramontana,
fra le nuvole galoppa.
Ogni bimbo nel suo letto
fa l' esame di coscienza:
maledice il capriccetto,
benedice l' ubbidienza:
La mattina al primo raggio
si precipita al camino.
Un bel dono al bimbo saggio,
al cattivo un carboncino!
La Befana
Ciel! Ho atteso la Befana
dalle tre di stamattina
ed è stata cosa ahi vana
n'è venuta manco in rima.
Neppur cenere e carbone
era dentro al focolare
n'è servito 'l palettone
era tutto in alto mare.
La Befana neppur qui era
nè dormiva sotto i ponti...
sui palloni da stratosfera
nè giocava per mari o monti.
Ozi pur la vecchierella
come ha fatto stamattina
basta mandi però quella
giovin fata oh turchina!
Perché tra balocchi e albagi
con un sorso buon di birra
ricorderemo insiem quei Magi
il lor oro incenso e mirra.
Ma nell'ocean, inesplorata
si nasconde il più gran dono:
l'acqua santa assai salata
delle onde in abbandono.
Enzo Cicchino
Edited by BadBoy29 - 18/2/2022, 08:18. -
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La volpe e l’uva: storia, filastrocche e canzoni da tramandare ai bambini
Chi non conosce la storia de La volpe e l’uva? La favola per bambini di Esopo, nata tra il 600 e il 500 A.C. che parla di una volpe che non riesce ad arrivare all’uva e la disprezza definendola “acerba”, è arrivata fino ai giorni nostri intatta, senza sgualciture. La fiaba traghetta un insegnamento morale forte e attuale. Il tema del fallimento, del disprezzo e dell’umiltà sono al centro di questo racconto per bambini che negli anni continua ad essere insegnato nelle scuole, per il suo fine pedagogico, e ha ispirato filastrocche, canzoni e video. Ecco una serie di curiosità sulla fiaba de La volpe e l’uva, a partire dalla doppia morale per arrivare ai segreti della storia, tradotta da poeti e scrittori che hanno pennellato nuovi finali.
La volpe e l’uva: la doppia morale della favola
La verità, l’inganno, l’astuzia e la superbia sono gli ingredienti della favola La volpe e l’uva di Esopo. La storia per bambini nata nell’antica Grecia sottende una doppia morale, attraverso la presentazione di un animale come protagonista (la volpe) con caratteristiche e emozioni umane. La versione originale della favola di Esopo parla appunto di una volpe che non riuscendo ad mangiare un grappolo d’uva, perchè posto troppo in alto, dice che è acerba. La fiaba classica dell’autore greco termina con queste parole:
“Anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze”.
Il fine educativo de La volpe e l’uva è quello di sottolineare l’arroganza dell’animo umano che invece di ammettere le proprie incapacità, preferisce trovare giustificazioni per i mancati risultati delle sue azioni, piuttosto che appurare un fallimento. La volpe reagisce alla sconfitta disprezzando l’uva, così come l’uomo che sottolinea di non aver mai voluto la vittoria quando non riesce ad ottenerla.
Un secondo approccio alla favola per bambini, in chiave più moderna, tramanda una morale leggermente diversa, insegnando ai bambini che invece di disprezzare quello che non si riesce a ottenere, bisognerebbe impegnarsi di più per raggiungere i risultanti, con lo studio, la pazienza e il talento. L’umiltà diventa perciò un valore importante da difendere, in base a questo insegnamento morale.
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La filastrocca viaggiatrice porta la firma di Bruno Tognolini: seppur breve, è densa di significato, quello legato al concetto di viaggio che potreste cogliere l’occasione per spiegare ai bambini.
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Viaggiare con i bambini, difatti, e i genitori che lo fanno abitualmente lo sanno bene, è fondamentale per la crescita e l’educazione dei piccoli. Vivere costantemente tra le quattro mura domestiche o avere a che fare sempre con gli stessi luoghi, alla lunga stanca. Avere modo di visitare nuovi posti, di conoscere nuove persone e diverse realtà non può che portare i piccoli al confronto ed alla crescita personale.
E’ risaputo, infatti, che viaggiare apra la mente ed allarghi i propri orizzonti, anche se si tratta di quelli ancora poco esplorati dei bambini. Viaggiare aiuta a sognare ad occhi aperti, sviluppa l’immaginazione e regala una sensazione di benessere che anche i bambini, seppure piccoli, sperimentano. Porta all’inevitabile radicamento del rispetto della diversità che sta alla base della vita in società.
Questi e tanti altri sono i benefici del viaggio, e la filastrocca di Bruno Tognolini in un certo senso li racchiude in poche righe. Non abbiate paura di mettervi in macchina e partire per qualche giorno con i vostri figli, anche se hanno solo pochi anni: vi stupiranno adattandosi, ed anche i piccoli capricci o gli sforzi fatti saranno ben poca cosa di fronte a quanto acquisito lontano da casa.
FILASTROCCA VIAGGIATRICE
di Bruno Tognolini
Lunga lunghissima sia questa strada
dovunque porti, dovunque vada
giorni con notti, paura, coraggio
lungo lunghissimo sia questo viaggio
partire presto, tornare tardi
dietro i ricordi, davanti gli sguardi
che non arrivino mai fino in fondo
perché c’è sempre più mondo. -
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Filastrocca di Capodanno
fammi gli auguri per tutto l'anno.
Voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
Gianni Rodari (1920-1980).