La panchina di Mariella Forever

" ISTRIA - GLI INFOIBATI DAI TITINI DOPO L'8 SETTEMBRE 1943 " - Elenco -

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    Ecco un elenco PARZIALE di italiani infoibati dagli slavi nei giorni immediatamente successivi all'8 settembre.



    Accanto ad ogni nome è specificata l'attività svolta dall'ucciso: come si può notare, gli slavi si accanirono soprattutto contro i ceti dirigenti e la media borghesia.

    L'elenco è tratto dalla documentazione ufficiale pubblicata a guerra finita su "Difesa Adriatica", organo dei profughi dalmati e giuliani.

    Ricordiamo che negli anni '60 il sindaco di Trieste, Gianni Bartoli, sulla base dei dati dell'ufficio anagrafico, stilò un elenco di 4.122 scomparsi.

    Secondo il professor Spazzali il numero degli infoibati dovrebbe aggirarsi attorno ai 4.500/5000.

    Per il tenente colonnello inglese De Gaston, capo del Patriots Office (testimonianza riportata da Paolo Caccia Dominioni in "Alpino alla Macchia")

    "I soli infoibati furono circa 9.800, di cui oltre 4000 civili, donne e bambini compresi."



    Da un’indagine minuziosa del Centro Studi Adriatici raccolta in un albo pubblicato nel 1989 le vittime sono 10.137:

    994 infoibate,

    326 accertate ma non recuperate dalle profondità carsiche,

    5.643 vittime presunte sulla base di segnalazioni locali o altre fonti,

    3.174 morte nei campi di concentramento jugoslavi.



    Non solo fascisti: erano presi di mira tutti coloro che si opponevano al disegno dell'annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia, compresi molti antifascisti, membri del Cln che avevano fatto la Resistenza al fianco dei loro assassini.

    La "caccia al fascista", infatti, si esercitò, perfino con maggiore precisione, nei confronti di antifascisti, i componenti dei Comitati di Liberazione Nazionale di Trieste e di Gorizia, e gli esponenti della Resistenza liberaldemocratica e del movimento autonomistico di Fiume.



    Dunque, infoibati perché italiani. Lo sostiene anche lo storico Giovanni Berardelli: "La loro principale colpa era quella di essere, per la loro nazionalità, un ostacolo da rimuovere al programma di Tito di annessione del Friuli e della Venezia Giulia". Da cui l'odierna accusa di genocidio o di pulizia etnica.



    "Le foibe - sintetizza il professor Spazzali - furono il prodotto di odii diversi: etnico, nazionale e ideologico. Furono la risoluzione brutale di un tentativo rivoluzionario di annessione territoriale. Chi non ci stava, veniva eliminato".



    L'elenco seguente è per località.



    ALBONA. Martini Romeo (negoziante), Monti Cesare (telefonista), Zustovi Antonio (impiegato), Millevol Pietro (avvocato), Bernardis Luciano (impiegato), Teodoro Pasquale (impiegato), Paniero Cesare (geometra), Macrì Michelangelo (impiegato), Donnoli Eugenio (impiegato), Bidoli Bruno (ingegnere), Antoni Carlo (impiegato), Carboni Elvino (barbiere), De Gregori Alfonso (meccanico), Biacci Giacomo (impiegato), Sirotti Giuseppe (muratore), Carboni Alda (impiegata).



    PARENZO.

    Baraia Angelo (colonnello), Barbo Giuseppe (farmacista), Benci Marco (barbiere), Bernardon Fortunato (commerciante), Biagini Giacomo (bancario), Bon Luigi (fattorino), Bronzini Vittorio (invalido), Calegari dott. Virginio (possidente), Castro Francesco (farmacista), Ghersi Giusto (impiegato), Ghersi Mario (panettiere), Chiarandini Giuseppe (commerciante), Cleva Giovanni (impiegato), Cragno Leone (maestro), Dapetto Giorgio (commerciante), Decaneva Giovanni Battista (milite forestale), Decastello Gaetano (tecnico agr.), Dellapicca Giovanna (bidella), Depase Domenico (pescatore), Domeniconi Vincenzo (bidello), Draghicchio Silvio (impiegato), Farinati Antonio (maresc. finanza), Galli Bene detto (falegname), Greco Carlo (impiegato), Gucli Giovanni (maestro), Machin Giusto (commerciante), De Manzolini Armando (impiegato), Mazzoni Teopoldo (carabiniere), Mengaziol Michele (guard.), Paoletti Antonio (commerciante), Peoletti Teresa Dellapicca (moglie prec.), Petracchi Torquato (maresc. carabinieri), Poli Luigi (impiegato), Privileggi Carlo Albeno (costruttore navale), Rocco Manlio (commerc.), Rodella Giovanni (pensionato), Signorini Vittorio (impiegato), Sivotti Adelchi (impiegato), Tami Nicolò (commerciante), De Vergottini Antonio (possidente), Bernardon Mario (commerciante



    CHERSO.

    Antonini Emilio (pensionato), Zadro Ottone (impiegato), Bajci Antonio (macellaio), Bravuzzo Giuseppe (impiegato).

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    ARSIA.

    Montante Giuseppe (impiegato), Ghersi Mario (impiegato), Belli Amedeo (cameriere), Sansotta Domenico (impiegato), Bulian Giacinto (impiegato), Ranni Giuseppe (carpentiere), Macrì Francesco (meccanico), Mura Pietro (impiegato), Monfalcone Valerio (impiegato), De Camelli Graziano (impiegato), Corte Guglielmo (calzolaio), Cernecca Gaetano (impiegato), Codan Bruno (impiegato), Crasci Sebastiano (guardia giur.), Guardiani Pilade (impiegato), Grattoni Guido (impiegato), Piras Emanuele (minatore) Porzio Fortunato (impiegato), Picchiani Alberto (impiegato), Pacello Paolo (impiegato), Fabretto Enrico (fabbro), Lautieri Francesco (impiegato), Longevi Davide (muratore), Bianchi Luigi (fabbro), Biasi Toccacelli Enrico (impiegato), Braico Giovanni (minatore). Tantin Antonio (impiegato), Rossi Enrico (operaio), Lucci Mario (minatore), D'Ambrosio Antonio (minatore), Marchetti Gino (operaio).



    SAN VINCENTI.

    Bergamo Vincenzo (operaio), Volpi Edmondo (operaio), Volpi Renato (impiegato), Verzini Giovanni (pittore, cugino di Verzini Renato), Sergi Antonio (operaio), Monti Eugenio (possidente) e il figlio, Monti Antonio (possidente) , Marcolini Antonio (agricoltore), Di Prisco Dante (impiegato comunale) e il nipote Verzini Renato (operaio di soli 18 anni) Crosilla Armidio (agricoltore), Bencini Maria (casalinga), Comin Rodolfo (impiegato), Crosilla Giuseppe, Mazzoni Martino (agricoltore), Moscardin Giovanna (levatrice).



    DIGNANO.

    Radolli Giuseppe (macellaio), Verzini Renato (studente), Basilisco Pietro (ingegnere), Bedrina Giuseppe (agricoltore), Bonassin Lorenzo (ferroviere), Chiali Martino (commerciante), Crulci Ernesto (agricoltore), Gonan Severino (carbonaio), De Prato Giovanni (oste), Del Bianco Guido (scalpellino), Marchesi Alberto (ingegnere), Toffoli Pietro (impiegato), Tomillo Matteo (guardia giur.), Colli Filippo (agricoltore), Bertasi Martino (impiegato).



    ORSERA.

    Suffi Domenico (messo comunale), Sbisà Giovanni (operaio), Apollonio Giorgio (possidente agricolo), Modelin Giorgio (agricoltore) Aquilante Mario (operaio), Sbrizzai Antonio (oste), Depas Carlo (agricoltore), Grammaticopulo Franco (commerciante).



    TORRE DI PARENZO.

    Baroni Giuseppe (fabbro), Barone Romeo (meccanico), Beltramini Ermanno (industriale), De Chiele Renato (commerciante), Petrera Vito (vigile forestale), Radovini Antonio (agricoltore), Radovini Giorgio (commerciante) Dandri Antonio (commerciante), Sandri Giulio (impiegato), Velloni Marco (agricoltore).



    CANFANARO.

    Procraiaz Vittorio (agricoltore), Cescutti Celestino (negozante),Cescutti Domenica, Cescutti Ines, Cescuti Irene, Roman Bruno (ingegnere), Banco Basilio, Stefani Vincenzo (commerciante), Ferlin Antonio (cantoniere), Nagliaretto Vittorio (agricoltore), Olivo Mattocanza (messo comunale), Emilia Cecchi, Sturman Matteo (agricoltore), Sturman Pietro (operaio). Leggi la lettera "La nostalgia per Canfanaro paese natio" inviata al Gazzettino (del 17/07/'03).



    ROZZO.

    Lanco Oliviero (agricoltore), Salvi Attilio (impiegato), Ghersini Carlo (agricoltore), Barnobi Ernesto (studente), Buri Rodolfo (capo stazione), Greblo Giuseppe (casell. ferr.), Bernobich Libero (agricoltore).



    GIMINO.

    Silvis Giovanni (impiegato), Filiacci Italo (negoziante), Smaila Corrado (agricoltore), Milli Gregorio (sarto), Pagliaga Giovanni (impiegato), Caia Sebastiana (insegnante), Cernecca Giuseppe (impiegato), Rovis Giuseppe (stradino) Rovis Ernesto (fabbro), Gelleni Tommaso (commerciante).



    VILLANOVA DI PARENZO.

    Barbo Antonio (agricolt.), Barbo Candido(cantoniere), Barbo Giuseppe, Braico Mario (vice brig. finanza), Destabis Vittorio (agricoltore), Paoli Giacomo (fabbro), Paoli Giuseppe (fabbro), Momi Antonio (operaio), Valenti Maria (casalinga), Micati Giovanni.



    VISINADA.

    Cossetto Norma (laureanda), Cossetto Giuseppe (possidente), Cossetto Eugenio (impiegato), Corlevi Stefano (stradino), Valenta Pietro (agricoltore), Tata Angelo (guardiaboschi), Bernobini Anselmo (agricoltore), Ferrarini Antonio (agricoltore), Petronio Giuseppe (cantoniere) Galente Pietro (agricoltore), Bostanzo Sebastiano (maresciallo C.C.), De Facchinetti Giuseppe (commerciante), Grossi Amelia, Rapito Luigi, Stefani Ippolito (agr.), Valenta Giuseppe, Corlevi Stefano (stradino), Valenta Pietro (agr.), Galante Pietro (agr.), Petronio Giuseppe (cantoniere), Parutta Giovanni (guardaboschi).



    PISINO.

    Sidari Giovanni (manovale FF.SS.), Sidari Stanislao, Gherbetti Lino (impiegato), Valli Marco (impieg. com.), Bennassi Giovanni (meccanico), Catelli Ferdinando (comm. giud.), Gasparini Giovanni (cameriere), Gasparini Umberto (impieg. com.), Geroni Luigi (messo com.), Amato Salvatore (carabiniere), Brenco Ettore (marittimo), Corazzato Ernesto (autista), Leona Dario (studente), Massini Benedetto (oste), Piutti Edvige (levatrice), De Piera Bruno (commerciante), Ghersetti Egidio (ramaio), Bacchia Riccardo (possidente), Bonicelli Teresita (professoressa), Ghersetti Marcello, Olmeda Antonio (capo guardia com.), Parisi Giuseppe (proc. imposte), Zappetti Rodolfo (capo cantoniere), Zappetti Riccardo(falegname), Neffat Marco (capo guardia com.).



    S. LORENZO DEL PASENATICO.

    Rocco Isacco (oste), Boni Francesco (fabbro), Montorusi Giovanni (falegname), Mattossivich Libero (impiegato).



    ROVIGNO.

    Persico Pasquale (milite), Abbi Giorgio (vigile urbano), Bruno Domenico (carabiniere), Rocco Angelo (benestante), Tromba Giuseppe (pittore), Silvino Giuseppe (portalettere), Sponza Simone (oper.), Aspromonte Francesco (oper.), Bembo Tommaso (possidente), Rocco Romolo (impiegato), Rocco Antonio (oper.), Quarantotto Leonardo (vigile urbano), Maltese Salvatore (oper.), Miculian Giovanni (oper.), Maressi Andrea (guardia notturna), Paliaga Gregorio (oper.), De Angelini Cristoforo (oper.), De Martini Vittorio (oper.), Budieni Nicolò, Meiach Maria Cressnia (casalinga), Legotte Giovanni (agricoltore), Zaccaria Marianna (casalinga), Pagliaca Domenico (operaio), Bembo (medico).



    BARBANA.

    Martini Giovanni (oper.), Maggio Biagio (carabiniere), Paradiso Venturino (barbiere), Bilnich Antonio (telefonista), Crismann Italo (impiegato).



    MONTE DI CAPODISTRIA.

    Grison Michele (agricoltore), Brez Nicolò (calzolaio).



    FIANONA.

    "Fianona ha pagato un enorme contributo di sangue: su poco più di 4000 abitanti, il suo Albo d'Oro reca incisi i nomi di 255 caduti e martiri" (Quaderni di Fianona d' Istria; Coana, Trieste, 1976, pagg. 83/97). Ecco i nomi: Dotti Donato (seg. com.), i fratelli Lazzari Giuseppe e Lazzari Rosa ( i cui genitori, Giovanni e Maria furono invece uccisi davanti alla scuola elementare) Pavincich Matteo, Gobbo Giuseppe (messo com.), Merslich Matteo, Paris Giovanni, Zanchetti Maria e sua figlia di 3 anni, Quagliano Pietro (messo com.), Falich Pietro, Leoni Leonida, Bucci Guerrino, Fonovi Giuseppe, Penello Renzo, Vosilla Maria, Bacchia Marco (agr.) Marinich Giovanni.



    VALLE D'ISTRIA.

    Mitton Antonio (agricoltore), Mitton Erminio (agricoltore), Mitton Remigio, Dobbiani Antonio (cantoniere), Bernè Francesco (agricoltore).



    MARESEGO.

    Sabadin Stefano (messo com.), Coslovich Giuseppe (agric.), Dobrigna Ernesto (stradino), Jurnicich Giovanni (agricoltore), Jurnicich Nazario (agricoltore), Boero Rodolfo (brigadiere carabinieri).



    POLA.

    Del Mestre Mario (operaio), Vogliacco Pietro (autista), Garbin Giovanni (manovale), Pravi Giovanni (agricoltore), Cernobori Giorgio (amministratore), Stossi Bruno (elettricista), Patelli Umberto (impiegato), Clarich Gregorio (manovale), Montello Nicola (impiegato), Collani Giovanni (contabile), Sorrentino Vincenzo (studente), Opassi Francesco (impiegato), Ardossi Giacomo (agricoltore), Lazzari Luca (marittimo), Lazzari Aldo (studente), Barbole Antonio (impieg.), Crevatin Giovanni (pensionato), Armandi Nicolò (impiegato), Ricchiuti Caterina (casalinga), Manco Rocco (impieg.), De Toffi Pietro (guardiano), Pederzoli Virgilio (milite), Cernigo Andrea (autista), Santin Alfredo (studente, 15 anni), Scoppa Guglielmo (app. carabinieri), Tofful Umberto (impiegato), Pollan Nerone (sottuff.).



    ABREGA.

    Codan Rodolfo (commerciante), Codan Michele (agricoltore), Belletti Antonio (cavatore).





    GALLESANO.

    Colli Giovanni (bracc.), Simonelli Gregorio (guardiaboschi), don Angelo Tarticchio (sacerdote).





    MONTONA.

    Passero Matteo (agricoltore) Clana Beniamino (agricoltore), Berni Giovanni (commerciante).



    PEDENA.

    Marzini Attilio (agricoltore), Marzini Ettore (agricoltore), Monti Camillo (battirame).



    VERTENEGLIO.

    Turina Marco (agricoltore).



    LANISCHIE.

    Saina Giuseppe (agricoltore), Girardelli (maestro), Cerna Giovanni (agricoltore).



    DRAGUCCIO.

    Bornich Lino (meccanico), Biasi Pietro (imp. comunale).



    PINGUENTE.

    Mattini Francesco (guard.), Stefanini Ippolito (agricoltore), Cernecca Angelo (agricoltore), Agapito Luigi (agricoltore), Agapito Caterina (agr.), Burdin Antonio (pensionato), Drassich Vincenzo (agricoltore), Medizza Giovanni (macellaio), Burdin Antonio (pensionato), Marchesich Antonia, Martini Francesco, Palegano Donato.



    LINDRO.

    Bossi Francesco (messo comunale).



    ISOLA.

    Stolfa Ettore (impiegato).



    BUIE.

    Pitacco Luigi (impiegato).



    PIRANO.

    Marano Vincenzo (minatore), Bottazzi Gilseno (impiegato).Ecco altri particolari sui massacri perpetrati dagli slavi nel settembre 1943. Uno dei capi partigiani, Antonio Del Bianco, difende le sue origini italiane coi compagni: è ucciso e gettato nella foiba di Tegli. Il comunista Nicolò Carmignani, sempre perché italiano, è ammazzato dai compagni slavi e finisce nella foiba di Orecchi. L'agricoltore Giuseppe Ghersetti di Pisino, ucciso, non aveva mai voluto essere fascista. Un altro agricoltore di Pisino, Francesco Zelesco, non fascista, è finito a revolverate; alla moglie, Baf Stefania, tirarono due colpi di rivoltella e, stramazzata che fu, le orinarono sul viso. E continuiamo: antifascista era l'oste di Dignano, Pietro Gormi, trucidato. Non era iscritta al partito la levatrice Maria Nappi di Baroli (Albona), finita nella foiba di Vines. Mai fascista era stato il minatore Giovanni Radioni, anche lui trucidato



    . Fascisti o non fascisti, gli slavi trucidavano italiani. E per uccidere l'Italia.





    (tratto da Digilander/Infoibati)

     
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    NOTIZIE1-17121285263697
    ITALIANI ARRESTATI e DEPORTATI IN JUGOSLAVIA-documento 11
    (dal National Archives U.S. con copia presso Archivio Centrale dello Stato)
    DE GASPERI scrive all'ammiraglio STONE in merito ai DEPORTATI ,6 novembre 1945-SECONDO foglio.
     
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